Come comunista tedesco, Bruno Apitz venne perseguitato fin dal 1933. Trascorse più di sette anni da prigioniero politico nel campo di concentramento di Buchenwald. Diventò famoso grazie al suo romanzo su Buchenwald “Nudo tra i lupi”.
Dodicesimo figlio di una famiglia operaia, Bruno Apitz crebbe in un sobborgo di Lipsia. Già da adolescente venne coinvolto nella gioventù operaia socialdemocratica. Nel 1917 fu arrestato durante una manifestazione contro la guerra e trascorse un anno in prigione. Dopo la Prima guerra mondiale faticò e svolse solo lavori saltuari. I primi tentativi di intraprendere la carriera di scrittore non ebbero successo. Nel 1927 si iscrisse al Partito Comunista Tedesco (KPD). La politica divenne il centro della sua vita. Unì le sue ambizioni artistiche al lavoro di propaganda per il partito, per il quale scrisse e mise in scena opere teatrali, disegnò manifesti e apparve come portavoce.
Dopo aver preso il potere alla fine di gennaio del 1933, i nazionalsocialisti iniziarono a perseguitare sistematicamente i loro avversari politici. Vennero colpiti soprattutto i comunisti e i socialdemocratici. Bruno Apitz fu arrestato nel maggio 1933 e imprigionato per due mesi nei campi di concentramento di Colditz e Sachsenburg. Successivamente, continuò il suo lavoro politico in clandestinità. Alla fine del 1934 la Gestapo lo arrestò nuovamente. Condannato per presunta preparazione all’alto tradimento, trascorse più di due anni nella prigione di Waldheim. Come molti comunisti, non fu rilasciato dopo aver scontato la pena, ma le autorità giudiziarie lo consegnarono alla Gestapo, che lo inviò nel campo di concentramento di Buchenwald all’inizio del novembre 1937 senza un ulteriore processo e per un periodo di tempo indefinito. All’epoca, il campo era ancora in costruzione.
Le SS di Buchenwald consideravano Bruno Apitz un “delinquente politico abituale”. Nei primi mesi, lo assegnarono a lavori pesanti in vari cantieri. Facendo leva sulle sue doti artistiche e manuali, riuscì a sottrarsi ai lavori fisicamente impegnativi. Nel laboratorio di scultura realizzò opere su commissione per le SS. Nel 1942 venne assegnato alle sezioni di lavoro “Patologia”.
La sua posizione nel campo era privilegiata e lasciava spazio ad attività culturali. Bruno Apitz scrisse canzoni, poesie e piccole opere teatrali, che presentò in occasione di eventi segreti o tollerati dalle SS. Diresse e recitò in spettacoli teatrali nel campo.
Dopo la liberazione, tornò ad essere politicamente attivo e lavorò a Lipsia come redattore, drammaturgo e funzionario, poi come scrittore freelance a Berlino Est. Il suo romanzo “Nudo tra i lupi” divenne un bestseller e venne tradotto in 30 lingue. Ispirato al salvataggio di un bambino, Bruno Apitz lo concepì come un’epopea eroica della resistenza al campo per comunisti di Buchenwald.