Milena Bernabò

Italia
30.12.1928 -
La giovane Milena Bernabò. © Iole Bottari private archive

Milena Bernabò aveva quindici anni il 12 agosto 1944. Venne rastrellata insieme ad altre persone e rinchiusa in una stalla. I nazisti spararono e appiccarono il fuoco. Milena fu ferita ma riuscì a salvarsi e a salvare altri tre giovani superstiti.

Milena Bernabò aveva 15 anni il giorno della strage di Sant’Anna di Stazzema. Si era alzata presto per andare a prendere l’acqua alla fonte vicina quando vide in lontananza una colonna di Nazisti avvicinarsi. Impaurita tornò a casa, per dare l’allarme e per confrontarsi con la sorella e con altre tre giovani amiche sul da farsi. Nei loro piani avrebbero dovuto raggiungere la località chiamata Ponte Rosso per acquistare qualche bene di prima necessità. Malgrado avessero molta paura decisero tutte insieme di partire. Poco dopo capirono che sarebbe stato meglio tornare indietro per proteggere le case perché i nazisti erano in arrivo e tutti sapevano che nei giorni precedenti in località Farnocchia e Montornato avevano bruciato le case e rubato ogni bene. Milena e la sorella Iole iniziarono furono raggiunte dai soldati, raggruppate insieme ad altre persone del vicinato e costrette ad andare verso la località Vaccareccia. Milena fu rinchiusa in una stalla. I nazisti spararono e bruciarono tutto, Milena fu ferita, aveva difficoltà a respirare, eppure riuscì a vedere alcuni bambini ancora in vita: Mauro Pieri che aveva 12 anni, Mario Ulivi che aveva 5 anni e Lina Antonucci che ne aveva 9. Si accorse di una via di fuga, salì su una tavola di legno, andò al piano superiore della stalla e lì, aiutata da Mauro, prese Mario e Lina e salvò loro la vita. Una volta fuori la stalla trovarono un altro bambino superstite, Ennio Navari. Insieme a lui Mario, Lina e Milena si nascosero in un forno; Mauro invece scappò via. Furono trovati ore dopo. Erano sporchi, feriti, scioccati. Nei mesi successivi Milena visse con il padre e con i pochi superstiti nelle grotte nel bosco. Avevano paura che i Nazisti potessero tornare. Solo a guerra finite tornò a vivere nella sua vecchia casa. Il 12 ottobre 2004 la Repubblica italiana ha riconosciuto il suo coraggio attribuendole la Medaglia d’Oro al Valor Civile, come a Genny Bibolotti Marsili, come a Cesira Pardini.