Ferruccio Parri

Italia
29.01.1890 - 08.12.1981
Ferruccio Parri © Instituto Nazionale Ferruccio Parri, Archives, Fondo Mario Venanzi, serie 26

Ferruccio Parri è stato una figura chiave del movimento di resistenza italiano. Come vicecomandante del Corpo Volontari della Libertà (CVL), ha svolto un ruolo importante nella liberazione dell’Italia dal nazifascismo.

Ferruccio Parri nacque a Pinerolo il 29 gennaio 1890. Si laureò in lettere all’Università di Torino e successivamente iniziò a lavorare come insegnante. Nel 1915 Parri fu chiamato a prestare servizio nella Prima guerra mondiale. Dopo la guerra divenne attivo politicamente e iniziò la carriera di giornalista e direttore di giornali. 

L’assassinio di Giacomo Matteotti nel 1924, politico antifascista e socialista, segnò l’inizio del suo antifascismo militante. Lasciò il suo lavoro di direttore di giornale e si dedicò alla diffusione della stampa clandestina antifascista. Aiutò anche gli antifascisti che erano in pericolo a causa del regime a fuggire all’estero. Nel 1926 Parri fu condannato a dieci mesi di carcere e tre anni di confino per aver aiutato il socialista Filippo Turati a fuggire in Francia. Nonostante ciò, Parri riuscì a stabilire collegamenti tra i vari gruppi antifascisti clandestini del Nord Italia.  

Dopo l’8 settembre 1943, egli lavorò in parallelo con il movimento comunista italiano per formare i primi gruppi di resistenza armata nell’Italia settentrionale occupata dai nazisti e contribuì a facilitare i rapporti tra le diverse forze politiche antifasciste. Nel 1944 Parri divenne vicecomandante del Corpo Volontari della Libertà. L’obiettivo di questa organizzazione era quello di coordinare gli sforzi dei vari gruppi partigiani attivi nel Nord Italia. 

Venne catturato dai nazisti nel gennaio 1945 e liberato a marzo dopo una trattativa con le forze alleate. Dopo il suo rilascio, Parri costituì un importante collegamento tra gli Alleati e i vari movimenti di resistenza durante l’ultima fase della guerra.  

Il 25 aprile 1945 Parri fu nominato alla guida del primo governo italiano del dopoguerra con il sostegno della maggioranza delle fazioni politiche dell’Italia liberata. Egli svolse anche un ruolo importante nella salvaguardia della memoria della Resistenza italiana: nel 1949 fondò a Milano l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione Nazionale in Italia oggi Istituto Nazionale Ferruccio Parri con l’obiettivo di difendere e conservare l’eredità della resistenza.