Introduzione
Nel 1933 il partito nazista salì al potere in Germania e trasformò rapidamente il Paese in uno Stato totalitario. Introdusse una legislazione discriminatoria e iniziò a perseguitare gli oppositori politici, gli ebrei, i rom e i sinti, i membri della resistenza e altri gruppi di persone ritenute indesiderabili. L’obiettivo era quello di costruire una comunità pura dal punto di vista razziale e ideologico e, chiunque fosse considerato estraneo alla loro visione di questa società, doveva essere eliminato.
La leadership nazista organizzò e diresse le persecuzioni, ma non sarebbe stata in grado di farlo senza il sostegno attivo o l’indifferenza di gran parte della società tedesca. Dal 1939 in poi, la Germania nazista invase e occupò gran parte dell’Europa e attuò diffusamente questa politica persecutoria. Ciò avvenne con l’aiuto degli Stati che la sostenevano e dei collaboratori locali nei Paesi conquistati.
La persecuzione assunse molte forme, dall’applicazione di leggi discriminatorie alle rappresaglie contro la popolazione civile dei Paesi occupati, fino al genocidio di interi gruppi di persone. Questo tipo di persecuzione più brutale e radicale fu applicata contro le persone definite dai nazisti pericolosi nemici della razza ariana, come ebrei, rom e sinti. La portata e i metodi della persecuzione nazista variavano da un territorio all’altro, a seconda di come i territori erano amministrati e dello status che occupavano nella visione nazista del mondo: le politiche più dure furono attuate nei Paesi la cui popolazione era considerata razzialmente inferiore, come nell’Europa orientale.
La mostra online presenta trentaquattro biografie, tra cui quelle di uomini, donne e bambini vittime di persecuzione, ma anche di carnefici perpetratori. Queste storie sono collegate a quattro luoghi simbolo della storia della persecuzione: Il Memoriale di Buchenwald in Germania, la Porta di Grodzka – Centro teatrale NN di Lublino in Polonia, il Campo Monumento Nazionale di Vught nei Paesi Bassi e Sant’Anna di Stazzema in Italia.
Con questo nostro lavoro vi proponiamo di far luce sulla storia della persecuzione durante la Seconda guerra mondiale attraverso le diverse prospettive degli uomini e delle donne che l’hanno affrontata o ne sono stati responsabili.
Vi invitiamo a conoscere la storia della persecuzione attraverso i loro occhi.
Conclusione
Le storie raccontate in questa mostra presentano cosa può accadere quando la libertà e la democrazia vengono meno e i regimi totalitari sono in grado di attuare politiche di persecuzione. L’obiettivo di questa mostra è stimolare la riflessione e contribuire a una più profonda comprensione degli effetti del razzismo, dell’antisemitismo e di altre forme di intolleranza sulle società. È nostra responsabilità proteggere il nostro stile di vita libero e democratico e fare in modo che la persecuzione di milioni di uomini, donne e bambini durante la Seconda guerra mondiale non venga dimenticata.